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Pigna - Prearba - Buggio



CARATTERISTICHE DEL PERCORSO

Lunghezza: 8,62 km
Dislivello: 931 m
Quota min/max: 278/1.095 m
Tempo di percorrenza: 4.00
Difficoltà: E

L’itinerario Pigna - Prearba - Buggio attraversa aree ad alto valore storico ed ambientale, ed è adatto ad ogni escursionista mediamente allenato.

La sua partenza è situata nel cuore del centro storico di Pigna (282 m), custode di numerosi edifici religiosi, monumenti e palazzi storici ed ospite in un territorio ricco, che ha favorito il consolidamento di tradizioni fortemente legate ad esso nonché la sopravvivenza nel tempo di tipici prodotti agricoli quale il fagiolo bianco, coltivato da oltre 300 anni e tutelato come presidio Slow Food.

Dalla piazza antistante l’ingresso della duecentesca Chiesa Parrocchiale di San Michele Arcangelo, una delle opere architettoniche più significative del tardo Medioevo ligure, al cui interno sono conservati il polittico posizionato dietro l’altare maggiore, raffigurante diversi santi, e la scena di San Michele che trafigge il demonio, realizzata intorno al 1500 dal celebre pittore piemontese Giovanni Canavesio, si rimontano gli stretti vicoli raggiungendo la piccola grotta, scavata nella roccia, dedicata alla Madonna di Lourdes, dove ci si separa dal cammino diretto alla Chiesa di San Bernardo ed al Ponte di Carne, Monumento Nazionale risalente al XIV secolo.

La salita, ora più ripida, riprende attraverso ampi terrazzamenti a fasce adibiti alla coltivazione di ulivi della cultivar taggiasca, varietà particolarmente indicata per la produzione di olio extravergine e di olive in salamoia, tipica dell’intera Provincia di Imperia e più in generale del Ponente ligure, la cui tutela è garantita dal Consorzio per la Tutela dell’Olio Extravergine di Oliva D.O.P. Riviera Ligure, che svolge attività di controllo sul rispetto del disciplinare di produzione da parte dei soci olivicoltori.

Raggiunta Regione Ciouso e superata la strada sterrata (512 m) diretta al Santuario della Madonna di Passoscio, il cammino prosegue l’ascesa addentrandosi in vasti boschi di latifoglie, composti prevalentemente da esemplari di Leccio (Quercus ilex), ed arbusteti termofili tra i quali, in primavera, è possibile osservare splendide fioriture di Cisto a foglie sessili (Cistus albidus) e varie orchidee.

Il sentiero, sempre immerso nella vegetazione, si addolcisce gradualmente lungo il versante occidentale del Monte Provenzale avvicinandosi man mano al crinale ove è situata Località Le Selle (1.036 m), il cui nome deriva dalle antiche costruzioni in pietra utilizzate in passato dai pastori locali per la stagionatura del formaggio.

La vista sui numerosi esemplari di Pino silvestre (Pinus sylvestris) preannuncia il culmine della salita presso Località Prearba (1.091 m), dove è possibile proseguire l’ascesa verso le aree prative situate lungo le pendici del Monte Toraggio.

Gambe ben allenate potranno dunque risalire l’erto crinale all’ombra delle distese di conifere, oltre le quali si aprirà il panorama sulle selvagge radure bussando alle porte del Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, dove un occhio attento potrà avvistare varie specie faunistiche dall’alto valore conservazionistico quali l’Aquila reale (Aquila chrysaetos), il Camoscio (Rupicapra rupicapra), il Falco pellegrino (Falco peregrinus), il Gracchio corallino (Pyrrhocorax pyrrhocorax) ed il Lupo (Canis lupus).

Da Prearba si procede, lungo un breve falsopiano, verso Le Ferrasse (1.075 m), un’area soleggiata e panoramica tutt’oggi abitata e coltivata a fieno ed ortaggi, dove sono visibili alcuni casoni in pietra in buono stato di conservazione.

Inizia la discesa lungo antiche mulattiere, protette dalle chiome di esemplari di latifoglie decidue, quali Carpini neri (Ostrya carpinifolia), Castagni (Castanea sativa) e Noccioli (Corylus avellana), ed accompagnate da varie edicole votive, a testimonianza del loro utilizzo, da parte della popolazione locale, come vie di pellegrinaggio.

Tutelata nella Zona Speciale di Conservazione dei monti Toraggio e Pietravecchia, l’area, appartenente alla regione biogeografica alpina e gestita dal Parco Naturale Regionale delle Alpi Liguri, ospita numerose specie floristiche endemiche, come l’Eliantemo ligure (Helianthemum lunulatum), il Fiordaliso di Bicknell (Rhaponticum bicknellii), il Giglio pomponio (Lilium pomponium) e la Moehringia di Le Brun (Moehringia lebrunii), e faunistiche, in particolare ornitiche, legate soprattutto ad ambienti della fascia alpina, come quelle succitate, o ad aree aperte termofile, quali l’Averla piccola (Lanius collurio), il Biancone (Circaetus gallicus) ed il Succiacapre (Caprimulgus europaeus).

Superati alcuni casoni in pietra, utilizzati in passato come essiccatoi per le castagne, il cammino prosegue la discesa fra arbusteti mediterranei frammisti a coltivi prima di incontrare il sentiero proveniente dalla grotta dei Rugli, la più grande cavità dell’area carsica del Monte Toraggio, scavata per 1.620 m in calcari nummulitici dall’azione incessante dell’acqua e frequentata da speleologi provenienti da tutto il Nord-ovest.

Giunta ormai alle porte di Buggio (446 m), piccolo e caratteristico borgo dell’Alta Val Nervia ed unica frazione del territorio comunale di Pigna, apprezzato per le sue peculiarità storiche ed architettoniche oltre che per la tradizionale sagra annuale della castagna, organizzata nel mese di ottobre, la discesa si conclude fra i tipici caruggi del centro storico dinanzi la Chiesa Parrocchiale di San Giovanni Battista, edificio religioso risalente al XVI secolo e costruito in stile barocco, al cui interno sono conservate varie statue realizzate con il pregevole marmo di Carrara.

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